Con l’inaugurazione dello Specchio dell’architetto e designer altoatesino Hannes Peer – dopo 1800 anni dalla sua costruzione – l’acqua torna ad essere protagonista quale elemento fondante del complesso delle Terme di Caracalla, nella Capitale.
Grazie al primo step di un progetto architettonico molto più complesso, che prevede una grande trasformazione delle Terme, sono stati creati uno specchio d’acqua per spettacolari scenografie e un palcoscenico per attività culturali.
Questo era un luogo che è sempre stato caratterizzato dalla presenza di acqua, ancor prima della costruzione delle Terme questa era una terra ricca di ruscelli e piccoli corsi d’acqua che scorrono nel sottosuolo.
È stato facile per gli ingegneri dell’antichità identificare in questo luogo il punto perfetto dove edificare il nuovo complesso termale che una volta completato (III secolo d.C.) ospitava nei suoi giardini fontane e ninfei, mentre nei locali chiusi erano presenti grandi vasche d’acqua calda, tiepida, fredda, la Natatio (una piscina immensa), ma anche diverse saune dagli ambienti accoglienti avvolti di vapore acqueo.
È proprio ispirandosi alla forma della Natatio che gli architetti hanno realizzato lo Specchio: una superficie di 42 x 32 m con acqua a sfioro su tre lati, “sospesa” a 10 cm dal terreno, con il rivestimento della vasca in nero. Immersi sul fondale venti getti d’acqua e altrettanti riflettori producono magnifici giochi di acqua e di luce.
Nonostante la sua modernità l’impianto dialoga in armonia con l’antico rispecchiando e replicando il monumentale complesso, mettendo in risalto e valorizzando le sue imponenti vestigia, nonché rendendolo protagonista assoluto.
I visitatori grazie ad una funzione “multivalente” potranno interagire dato che lo specchio si rivelerà una sorta di teatro dell’acqua e sull’acqua con tanto di palcoscenico per attività culturali e performance. Rialzato di soli 5 centimetri, il grande palcoscenico potrà essere calcato da ballerini, attori ed intellettuali.