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Scandiano, paese di poesia e scienza… sulle tracce di Matteo Maria Boiardo!

Scandiano, paese ricco di storia e secondo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo Reggio Emilia, facente parte delle Terre della famiglia Boiardo, dal 2020 è entrato a fare parte dei “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza“. La bellezza e la particolarità della sua Rocca non hanno eguali in tutta Italia!

A questo paese, anticamente bagnato dal fiume Tresinaro, ai piedi delle belle e verdeggianti colline reggiane, non manca proprio nulla. Infatti, dal 2007 l’amministrazione comunale ha aderito a cittaslow, rete italiana delle “città del buon vivere“, riservata ai territori che in Italia mettono al primo posto la qualità dell’accoglienza, dell’ambiente e della buona cucina e anche del buon bere grazie al suo vitigno autoctono la Spergola.

Scandiano non è purtroppo molto conosciuta, ma sono pochi i paesi con un concentrato di arte, poesia e scienza come questo: uno scrigno di gioielli noto a pochi!

La Rocca si Scandiano risale al XII secolo e venne costruita dalla famiglia Da Fogliano per scopi di difesa militare, si trasformò in dimora signorile nel 1423 con la venuta della famiglia Boiardo alla guida della città. La Rocca, della quale non è mai stata ultimata la seconda torre di vedetta, vide nel corso dei secoli succedersi famiglie che ne modificarono l’architettura e ne abbellirono gli interni.

Alla famiglia Boiardo, che l’abitò per 137 anni, succedettero i Thiene, i Bentivoglio e i Principi d’Este. Fino alla venuta di questi ultimi intorno al 1700 la Rocca ha conservato importanti cicli di affreschi detti del “Camerino” realizzati da Nicolò dell’Abate, con scene dell’Eneide, trasferiti poi a Modena alla Galleria Estense. La facciata della Rocca presenta ancora il fossato a difesa del castello e l’accesso nel quale era collocato il ponte levatoio: esempio di rara meraviglia, oltre che monumento di grande valore storico e culturale.

Questa piccola cittadina diede i natali a molti “scandianesi” illustri, tra cui Matteo Maria Boiardo (1441-1496): poeta cortese, conte di Scandiano e governatore di Modena e Reggio Emilia, uomo mite molto caro ai cittadini. Dopo la morte del padre, Boiardo venne educato dal nonno Feltrino Boiardo, umanista colto e pieno di interessi, alla cultura umanistica. Grazie al nonno, imparò ad amare le figure di Dante e Petrarca.

A soli 19 anni il Boiardo si ritrovò a dover gestire per intero gli affari familiari e del suo feudo, durante gli spostamenti tra Ferrara e Reggio Emilia nel 1460 cominciò a scrivere i suoi primi componimenti in latino e lingua volgare. La sua più grande e famosa pubblicazione – che rappresenta un’innovazione, sia dal punto stilistico che linguistico – è “L’Orlando Innamorato“, poema cavalleresco che cominciò a scrivere nel 1876.