Con qualche modifica al proprio stile di vita, si può diventare la migliore versione di sé stessi e vivere meglio. Ritrovare il proprio equilibrio fisico e mentale è ormai un’esigenza di molti!
Alimentazione squilibrata, una sedentarietà sempre maggiore, stress e la mancanza di un buon sonno ristoratore sono tutti fattori che abbassano la qualità di vita.
Il biohacking è un insieme di pratiche – prese in prestito dalla biologia, dalla genetica e dalle neuroscienze – per migliorare la capacità dell’organismo di funzionare al meglio e contrastare le problematiche causate dallo stile di vita moderno.
Il biohacking è una tendenza di benessere particolare, il cui fondamento è il controllo e la modifica dell’ambiente e di sé stessi per migliorare la propria salute, le prestazioni fisiche e mentali e addirittura allungare la vita.
Il movimento biohacking è nato nella Sylicon Valley e comprende diverse correnti di pensiero, in quanto le modalità di applicazione sono tante e molto diverse tra loro. Alcune tecniche possono sembrare estreme, altre invece, come la meditazione ed il digiuno intermittente sono ormai entrate a far parte delle abitudini di molti e, se praticate, possono regalare energia, salute e resilienza.
Esistono pratiche di biohacking alla portata di chiunque che si possono adottare cercando di integrarle gradualmente nella vita di tutti i giorni per poter raggiungere un buon equilibrio psicofisico.
Per uno stile di vita sano, il movimento è fondamentale: per vivere bene, a lungo e in salute sarebbe meglio mantenere un buon livello di allenamento fisico a qualunque età e a qualsiasi livello. Raggiungere i diecimila passi al giorno all’aria aperta che oltre che perfetti per una buona tonicità muscolare, possono regalare svago e spensieratezza.
Attenzione però a non coprirsi troppo: allenarsi con basse temperature può aiutare a ridurre eventuali stati infiammatori, a rafforzare il sistema immunitario e ad aumentare il metabolismo basale.
Anche l’alimentazione deve essere corretta e per disintossicarsi si può pensare al digiuno intermittente. Si tratta di una tecnica nutrizionale che include fasi di digiuno a intervalli controllati, fondamentale per depurare l’organismo dagli eccessi, riequilibrare gli ormoni, ridurre l’infiammazione di basso grado e rallentare l’invecchiamento.
Chiamato anche dieta 16:8, è una tipologia di regime ipocalorico in cui si mangia solo in determinate fasce orarie della giornata, alternandole ad altre in cui non si assume alcun alimento. Il numero 8 indica la fascia in cui si è liberi di alimentarsi (otto ore appunto), a cui segue il periodo di 16 ore consecutive nelle quali è prevista l’astinenza. E’ diventato molto popolare sui social ma è una dieta molto restrittiva, da seguire per periodi di tempo limitati e adatta solo a chi è in buona salute.
Esistono poi alcuni accorgimenti che aiutano a conciliare il sonno. Ad esempio dedicare del tempo alla meditazione o agli esercizi di respirazione prima di andare a dormire: bastano pochi minuti per ottenere risultati sorprendenti. Per addormentarsi dolcemente si può provare a leggere un buon libro, oltre che rilassarsi sul divano a guardare la TV, ma soprattutto bisogna evitare tutte le luci blu e chattare continuamente al telefono.
Nella vita di tutti i giorni si è così impegnati tra appuntamenti, attività e scadenze da non avere nemmeno il tempo di fermarsi a respirare. Ritrovare un corretto legame con il proprio corpo è possibile partendo proprio dall’atto di respirare in maniera consapevole.
Infine, gli shock termici stimolano il sistema immunitario, aumentano la resilienza, la concentrazione e la determinazione, riducono stati infiammatori di basso grado e aumentano la termogenesi, ovvero la spesa energetica dell’organismo che viene dispersa sotto forma di calore, grazie alla termoregolazione. Pochissimi secondi alla fine della consueta doccia calda mattutina possono fare la differenza. Per abituare il proprio corpo a questo sbalzo termico è meglio iniziare in maniera soft.