Il 21 giugno è l’International Yoga Day, la Giornata Internazionale dello Yoga. Una ricorrenza mondiale istituita ufficialmente dall’ONU nel 2014, in corrispondenza del solstizio d’estate, che è invece il giorno più lungo dell’anno.
La Giornata Internazionale dello Yoga è stata istituita sulla spinta del governo indiano, in particolare dal suo premier, Narendra Modi. Con un discorso alla 69esima edizione dell’Assemblea delle Nazioni Unite, Modi ne aveva chiesto il riconoscimento ufficiale. Tre mesi più tardi, l’11 dicembre 2014, la sua richiesta fu accolta e fu istituito lo Yoga Day. Da quel momento, oltre 170 paesi del mondo hanno promosso la risoluzione, tra cui anche gli USA, il Canada e la Cina.
Lo yoga come disciplina di vita, che per i suoi benefici psicologici e spirituali è molto più di una mera attività fisica. Una pratica costante e regolare contribuisce a una riduzione di ansia e stress, al miglioramento dell’elasticità e della forza fisica, a una maggiore capacità di controllo di sé e delle proprie azioni.
Lo yoga rende il corpo più forte e flessibile e calma la mente. A livelli differenti, lo yoga è praticabile da individui di tutte le età. Il che la rende una disciplina trasversale e adatta a tutti, capace quindi di contrastare l’inattività fisica, che è tra le principali cause di mortalità al mondo. Anche per questo le Nazioni Unite hanno voluto dedicare allo yoga una giornata internazionale.
Per l’influenza esercitata da questa pratica millenaria sulla storia dell’India e sull’evoluzione della sua società, nel 2016 l’UNESCO ha deciso di inserirla nella lista dei patrimoni dell’Umanità.
La scelta di dedicare il giorno più lungo dell’anno alla pratica Yoga non è un caso: nella mitologia indiana, infatti, sembra che proprio il 21 giugno Shiva (che non è considerato un dio, bensì un Adi Yogi, il primo Yogi e Adi Guru, il primo Guru) abbia iniziato a trasmettere la disciplina dello Yoga ai suoi fedeli allievi e discepoli. Questo giorno, quindi, è ritenuto sacro perché riconducibile alla nascita della Scienza dello Yoga.
Secondo quanto scritto nei Veda – le antiche scritture indiane – venerare il sole e la luce, simboli d’immortalità, porta prosperità e salute al corpo e alla mente. E farlo quindi nel giorno del solstizio d’estate, la giornata con più ore di luce dell’anno e Festa del Sole e della Luce, è ancora più significativo.
Volendo andare ancora più a fondo nella ricerca delle ragioni che hanno portato alla scelta di questo giorno, si può anche dire che Dakshinayana, ovvero il Solstizio, è la porta che si apre verso la seconda metà dell’anno, un momento particolarmente favorevole per definire le proprie intenzioni, piantare i semi del cambiamento e purificare il corpo.