Canyon, gole, orridi, come preferisci chiamarli? Una volta che ti trovi davanti a queste rocce a picco su un burrone da capogiro lo spettacolo ti mozza il fiato.
Anversa degli Abruzzi è il centro di questa zona naturalistica conosciuta come le Gole del Sagittario, luogo “pauroso e bello” secondo una definizione data dai viaggiatori Richard Craven ed Edward Lear nell’Ottocento.
La Riserva Naturale Regionale e Zona Speciale di Conservazione delle Gole del Sagittario è piena di scoscese rupi calcaree scavate dal fiume Sagittario nel corso dei millenni. Qui sorge l’Oasi WWF delle Gole del Sagittario: 450 ettari di boschi, falesie, cascate, sorgenti, di enorme biodiversità e ricchezza faunistica.
Anversa degli Abruzzi si trova a 560 metri di altitudine, in provincia di L’Aquila. Rientra nel circuito dei “Borghi Più Belli d’Italia”. Incluso nella comunità montana Peligna, offre moltissime opzioni a chi intende visitarlo, ideale per tutti coloro che amano coniugare un soggiorno all’insegna di cultura e natura. Il paese è circondato da un paesaggio naturale di grande bellezza, nel quale spiccano maestose Gole del fiume Sagittario, ma come vedremo il borgo offre tante altre cose interessanti da visitare.
Il piccolo centro abitato è formato da piccole stradine intrecciate fra loro che si aprono su Piazza Roma, il centro della vita cittadina. Sullo sfondo dominano le alte vette delle montagne creando una cornice unica ed affascinante. Nel centro storico è possibile ammirare i ruderi del castello dei Conti di Sangro, edificato dai Normanni nel XII secolo e distrutto da un incendio doloso appiccato, come narra la leggenda, per ribellione al diritto medievale dello “jus primae noctis”.
Sono tanti i tesori nascosti in questo piccolo paese abruzzese: la chiesa di Santa Maria delle Grazie, che per la particolarità del portale è un esempio unico in Abruzzo; il Cimitero dei Pagani, necropoli risalente al periodo compreso tra il III e I secolo a.C.; il Portale del 1666 su cui sono scolpite figure simboliche dedicate al culto di San Domenico dei Serpari. Poco distante, a ridosso del fiume, sorge proprio l’eremo in cui si rifugiò in preghiera l’abate per sfuggire al demonio.
Un borgo così affascinante e ricco di storia, al punto che durante il Novecento, Anversa è stata una cittadina molto apprezzata da scrittori e artisti che hanno trovato nei paesaggi naturali e nella storia del luogo, fonte di ispirazione per le loro opere.
In particolare, Gabriele D’Annunzio, affascinato dai panorami mozzafiato della zona e dalla storia della famiglia Di Sangro, ambientò qui la sua tragedia “La Fiaccola sotto il moggio”, e proprio grazie a questo legame letterario, Anversa degli Abruzzi fa parte del circuito “I Parchi Letterari” con il suo “Parco D’Annunzio“.