Nel 2024 la festa della donna viene celebrata come da tradizione l’8 marzo. Si tratta di un giorno speciale volto a celebrare le lotte, e le conquiste, portate avanti dalle donne nel corso dei decenni.
In particolare, la festa dona il giusto riconoscimento ai grandi passi in avanti compiuti dalle donne sul piano sociale, economico e politico. Grazie al coraggio e all’impegno che ha coinvolto più generazioni è stato possibile eliminare o, quanto minimo, ridurre molte forme di discriminazione e violenza perpetrate sull’universo femminile.
Quando ha avuto origine la Festa della Donna?
Non è facile rispondere a questa domanda, in quanto ancora oggi sono diverse le leggende legate all’8 marzo. Ad ogni modo, diversi studiosi sono concordi nell’indicare il fattore scatenante in uno o più eventi, alcuni dei quali tragici, risalenti al primo ventennio del XX secolo.
L’ipotesi più accreditata vede la festa nata per commemorare la morte di più di 100 operaie nel rogo di una fabbrica di New York, risalente al 25 marzo 2011.
In realtà, fin dal febbraio 1909 le donne avevano iniziato a mostrare un certo interesse in merito alle rivendicazioni sociali, non esitando a scioperare e scendere in piazza per le loro battaglie. L’obiettivo era duplice: ottenere un salario più elevato e migliorare le condizioni di lavoro. Nel 1910, durante l’VIII Congresso dell’Internazionale Socialista, al fine di dare maggiore rilevanza alle proteste nacque l’idea di istituire una giornata appositamente dedicata alle donne.
C’è poi chi ritiene la festa legata ad altri eventi. Si parla, ad esempio, di uno sciopero dell’8 marzo 1857, represso in maniera brutale dalla polizia.
Un’ulteriore ipotesi ritiene la festa della donna una testimonianza della rivolta pacifista verificatasi a Pietrogrado l’8 marzo 1917: in seguito a tale ultimo evento le sollevazioni femministe iniziarono a moltiplicarsi da ovest a est d’Europa.
In Italia la festa delle donne iniziò ad essere presa in considerazione nel 1922, salvo poi consolidarsi nel 1945. Fu l’Unione Donne Italiane, un’associazione tutta femminile nata nel 1944, impegnata nel promuovere i diritti della parte femminile della popolazione nel difenderli, ad attivarsi in proposito. L’anno successivo l’intero Paese prese parte alla festa e, in tale occasione, venne scelta la mimosa come simbolo. Perché proprio questa pianta? Semplice, in quanto tende a fiorire normalmente nei primi giorni di marzo.
Allo stesso tempo, il colore giallo della mimosa è espressione di forza, vitalità e gioia. Un colore che celebra il passaggio dalla morte alla vita, ideale per rappresentare la transazione dalla scarsa considerazione all’uguaglianza sociale.
Ancora oggi, in diversi Paesi è usanza omaggiare alle donne, oltre a mimose e altri fiori, anche piccoli regali. Occorre ricordare, infine, come in alcuni Stati la Festa della Donna coincida, come data, con la Festa della Mamma.