Un programma di Rai Radio2 chiede agli ascoltatori di spegnere simbolicamente, per un po’, le luci non indispensabili, di compiere un gesto di risparmio o di efficienza energetica e di riflettere sull’uso dell’energia… meglio se collettivamente!
È il 2005, 16 febbraio, il giorno di entrata in vigore del Protocollo di Kyoto: l’umanità si interroga sul proprio futuro come specie ma l’energia fotovoltaica ed eolica sono un progetto più che una realtà, limitare l’uso dei combustibili fossili sembra inconcepibile, di giustizia climatica non si parla. Da allora M’illumino di Meno ha continuato a coinvolgere in una festa dell’ambiente chi aveva voglia di interrogarsi e cambiare.
In 20 anni, velocemente, molto è cambiato: la difesa dell’ambiente è entrata nella Costituzione della Repubblica, l’Unione Europea si è data precisi obiettivi di riconversione energetica, gli scienziati dell’IPCC hanno vinto il Nobel per la Pace per la loro azione di ricerca e comunicazione sullo stato del pianeta, centinaia di migliaia di cittadini italiani hanno installato un pannello fotovoltaico sul tetto di casa e tantissimi aspettano di poter costituire una Comunità Energetica Rinnovabile.
La campagna M’illumino di Meno è diventata, con voto unanime del Parlamento, Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
Ma la crisi accelera più velocemente della consapevolezza ambientale. Ne vediamo gli effetti: le piogge tropicali, che il territorio non può assorbire, una siccità mai conosciuta, i mesi più caldi di sempre. E l’aria della Pianura Padana la più inquinata d’Europa.
Così, nella 20esima edizione, M’illumino di Meno invita scuole, aziende, università, comuni, cittadini e comunità a invertire la rotta iniziando nel proprio quotidiano, innovando, coinvolgendo, inventando con creatività e ottimismo!
Perché la transizione ecologica ci salverà come specie e avrà un impatto positivo nel quotidiano di tutti… M’Illumino di Meno 2024, insieme, senza confini!