Fare della valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio un’opportunità di rilancio di territori che hanno dovuto affrontare le conseguenze distruttive del sisma del 2016 nell’Appennino centrale. È questo l’approccio da cui è nato “Le terre del tartufo“, manifestazione giunta a Pieve Torina alla sua seconda edizione che si terrà sabato 9 e domenica 10 dicembre.
L’evento è promossa dall’Unione Montana della Marca di Camerino, composta dai sei Comuni: Camerino, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Ussita. Tutte queste località sono state fortemente colpite dalla scossa sismica del 30 ottobre 2016, la più forte registrata nel corso della sequenza che avvenne tra Abruzzo, Lazio, Marche e Abruzzo nel corso di quei mesi.
Oggi la ripartenza di quest’area del territorio marchigiano è evidenziata non solo dal crescente numero di cantieri per la ricostruzione materiale dei borghi, ma anche delle iniziative volte a rivitalizzare le comunità e ad attrarre visitatori.
Tra tali iniziative si inserisce, appunto, “Le terre del tartufo” che avrà come punto di riferimento principale il Palasport di Pieve Torina, ma sono previste anche altre iniziative nel territorio circostante.
Sabato e domenica prossima si terranno degustazioni, laboratori per i bambini, passeggiate lungo i sentieri circostanti e spettacoli di intrattenimento. Protagonista assoluto della due giorni sarà il pregiato tubero della Marca di Camerino, al quale verranno affiancati numerosi prodotti tipici del territorio.
Il Sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci ha dichiarato:
“Le Terre del Tartufo rappresentano un unicum per la Marca di Camerino e con il tour di eventi sviluppato nei mesi scorsi hanno rivelato una straordinaria capacità di coinvolgimento del pubblico. Non solo: hanno dimostrato che lavorando in rete tra comuni si possono raggiungere obiettivi importanti. Migliaia di persone, marchigiani e non, grazie al tartufo e ai prodotti tipici del territorio hanno riscoperto l’alto maceratese. Il turismo è e sarà il volano per il rilancio di queste terre: il sisma ci ha feriti ma noi, le nostre genti, le nostre comunità, abbiamo dimostrato di essere più forti“.