La Dieta Mind è una sorta di dieta mediterranea modificata che ha mostrato risultati promettenti nella prevenzione dell’Alzheimer, malattia è caratterizzata da una degenerazione progressiva del tessuto cerebrale. Ad oggi compromette la vita sociale ed affettiva di circa 24 milioni di persone in tutto il mondo, con picchi negli Usa e in Europa occidentale.
Può dimezzare il rischio di sviluppare l’Alzheimer in base a quanto emerge da uno studio realizzato dal Rush Medical Center di Chicago, pubblicato sulla rivista “Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association”.
L’Alzheimer aumenta di frequenza dopo i 65 anni di età e presenta dei sintomi iniziali: vuoti di memoria, perdita di interesse, modifica del carattere. Spesso sono difficilmente riconoscibili. I disturbi della memoria compromettono le capacità dei malati di Alzheimer di alimentarsi in modo equilibrato e corretto.
Mostrano difficoltà nell’eseguire gesti comuni, quali il preparare i cibi o l’utilizzare le posate, mentre i disturbi cognitivi ed affettivi contribuiscono ad aggravare la situazione. Possono subentrare inoltre alterazioni del gusto e dell’olfatto, così come del senso di sazietà. Col procedere della perdita di autonomia alimentare cresce dunque il bisogno di assistenza.
Basata prevalentemente su cibi vegetali, la dieta Mind prevede 15 tipi di alimenti, di cui 10 sono considerati benefici per la salute. Sono inclusi ad esempio verdure a foglia verde e altri vegetali, frutta secca, frutti di bosco, cereali integrali, fagioli, pesce, pollame, olio d’oliva e vino. Al contrario sono considerati “cibi cattivi“ la carne rossa, il burro e la margarina, oltre a formaggi, dolci e prodotti di pasticceria, fast food e cibi fritti.
Secondo le indicazioni della Dieta Mind, non si può prescindere da tre porzioni di cereali integrali, un’insalata e un altro piatto a base di verdure. Devono essere consumati tutti i giorni, accompagnati da un bel bicchiere di vino. Bene anche il consumo regolare di fagioli e novi o altra frutta secca. Il pesce è consigliato almeno una volta a settimana. Carne bianca e frutti di bosco devono trovar posto in tavola almeno due volte ogni sette giorni.
In particolare sono consigliati soprattutto i mirtilli, considerati uno dei più potenti alimenti nel preservare le funzioni della mente. Ottime anche le fragole che in molti studi hanno dimostrato di avere positivi effetti sulle funzioni cognitive.
Non sono vietati – ma sono strettamente limitati – i cinque cibi indicati come non salutari, specialmente il burro. I formaggi, i fast food e i cibi fritti sono da servire massimo una volta a settimana. Questo consente di diminuire notevolmente il rischio di imbattersi in questa brutta malattia.
Il lavoro della Rush University per verificare la validità di questo nuova dieta Mind è iniziato nel 1997. Alcuni volontari delle case di riposo di Chicago hanno preso parte al “Rush Memory and Aging Project“.
Dal 2004 al 2013 sono stati oggetto di studio 923 anziani, a cui è stato sottoposto anche un questionario sulla frequenza dei cibi da loro consumati. I risultati sono stati confortanti, perché lo studio ha mostrato che il rischio di incorrere nell’Alzheimer è diminuito del 53% per quei volontari che hanno seguito la dieta rigorosamente. Mentre si parla del 35% per gli altri che l’hanno osservata solo saltuariamente.
Dai dati della ricerca è parso inoltre evidente che coloro che hanno seguito per più tempo questo nuovo tipo di alimentazione hanno mostrato livelli di rischio più bassi. I risultati di questo studio dovranno ora essere confermati da altri ricercatori. Sarebbe opportuno lavorare su popolazioni differenti adottando anche nuovi metodi.